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Recensione "Storia di due anime" di Alex Landagin

  • Immagine del redattore: multiversi.letterari
    multiversi.letterari
  • 16 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

"Non ho scritto questo libro. L'ho rubato."

Storia di due anime inizia con un incipit appetitoso e con una prefazione che non è da meno: vediamo infatti, un rilegatore di libri che si imbatte in un manoscritto contenente tre storie. Apparentemente nessuna di esse ha niente a che fare con le altre, ma in realtà fanno parte di un racconto unico, di amore, mistero e magia. E’ l’amore e la forza di chi è disposto a correre ogni rischio per qualcun altro, che fa da filo conduttore a tutta la storia, ed esso influenza le scelte che i protagonisti, e più nello specifico, che le anime di essi, faranno. Infatti, le anime sono capaci di andare da un corpo ad un altro effettuando uno scambio che gli permetterà di impadronirsi delle vite altrui. In particolare, lo scambio avviene fissando in maniera decisa e continua gli occhi del “fortunato” prescelto:


“Non è forse vero che distogliamo lo sguardo proprio a causa della vertigine che proviamo quando guardiamo un’altra persona negli occhi? E che cos’è quella vertigine, se non la paura, o meglio il desiderio che lo scambio avvenga? Le nostre anime non sono forse costantemente protese le une verso le altre, alla ricerca della libertà di scambiarsi?”.

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Ho trovato geniale, seppur confusionario, la possibilità di leggere il libro in due modi. Ovvero quello tradizionale, una novella dopo l'altra o in un modo più intricato, con il cosiddetto “ordine della baronessa” dove l’ordine da seguire è indicato a fine pagina di ogni capitolo. In tal modo, i piani temporali si sovrappongono, il lettore viaggia da un'epoca all'altra muovendosi in un intreccio di storie che apparentemente sembrano separate, ma alla fine vengono ricondotte ad unità. Lo sfondo delle storie è, per la maggior parte del libro, la città di Parigi. Essa viene descritta in maniera così intima ed accurata nei suoi vicoli e boulevard che sembra di percorrerli. Parigi stessa è la protagonista del libro, la incontriamo poco più grande di un villaggio, la ritroviamo gotica e oscura con Baudelaire, per lasciarla distrutta e disanimata dalla Seconda Guerra Mondiale.


📝Sebbene le premesse di un libro avvincente ed accattivante con uno stile di scrittura superbo ci siano tutte, ho trovato la narrazione molto lenta e poco esaustiva nella descrizione dei personaggi, seppur questi rappresentano il guscio e la vera personalità sia insita nell’anima. Gli eventi narrati sono tragici, drammatici ma narrati senza coinvolgimento alcuno del narratore o degli stessi protagonisti. Nonostante ciò mi sento di consigliare la lettura ma tenendo conto di tali fattori.

⭐️⭐️⭐️/5

 
 
 

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