Recensione Hell Bent
- multiversi.letterari
- 10 gen 2023
- Tempo di lettura: 2 min
“«Cosa vorresti alla fine di tutto questo, Alex?» le aveva chiesto. «Libertà. Soldi. Una settimana di sonno ininterrotto. Vorrei solo poter vivere. Forse... forse vorrei vedere questo posto distrutto. Non lo so ancora. Ma tu non puoi tornare a prima, per quanto lo desideri. Non puoi attraversare l’inferno e uscirne immutato.»”.

Dopo tre anni dalla pubblicazione del primo libro arriva Hell Bent a continuare la serie de “la nona casa”. Immergendoci all’interno dei segreti, non tanto etici, delle società di New Haven.
Da un punto di vista stilistico si conferma la maturità trovata già ne “la nona casa”. Coerenti al predecessore anche le atmosfere gotiche e cupe tipiche del genere dark accademia, che la Bardugo ha saputo trattare abilmente.
Ammetto di aver preferito il primo libro sia per la costruzione del worldbuilding, che per lo sviluppo della trama e del susseguirsi degli eventi che vanno a delineare il romanzo. Difatti, in Hell Bent l’arco narrativo è lineare, e quasi prevedibile per tutta la prima metà. Inoltre, mentre ne “la nona casa” si dà più spazio alla protagonista Alex, circa i suoi pensieri e la sua storia. In questo volume il suo personaggio viene messo in pausa. Alex rimane aggrappata al passato- per determinati motivi che capirete leggendo- e di conseguenza, avremo un focus ai personaggi secondari, i quali vengono maggiormente delineati nelle loro sfumature controverse.
Per cui, questo secondo volume vede più una risoluzione delle incompiute che troviamo nel primo, ma in linea generale, in quanto ad esperienza di lettura, a mio parere, non arricchisce maggiormente.

Ringrazio il team di @librimondadori per la copia e la possibilità di leggerlo in anteprima! Ringrazio anche le mie compagne di lettura per quest’esperienza , alla prossima❤️🔥

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